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"Un traditore per la regina" di Livy Former


Descrizione

Rosalie e Antoinette si conoscono giovanissime a Strasburgo. La sguattera e la futura sovrana di Francia diventano amiche inseparabili. Quando Antoinette verrà ghigliottinata, sarà Rosalie a metterne in salvo la figlia. Durante il viaggio verso l’Austria, Rosalie ripercorre le vicissitudini di Antoinette, una donna ingenua e sensibile, una regina mal tollerata dalla corte di Versailles. Quando la monarchia vacilla sotto i colpi della rivoluzione, Antoinette viene abbandonata da chi avrebbe dovuto proteggerla e destinata a una fine tragica, anche grazie alle macchinazioni di un insospettato traditore.


Recensione

Di "Un traditore per la regina" ho apprezzato principalmente tre cose:

1) l'idea. Rosalie che racconta la vita dell'ultima sovrana di Francia attraverso i propri ricordi che la legano a Maria Antonietta;

2) Maria Antonietta. È un personaggio che, generalmente, ho incontrato solo come comparsa perciò mi ha fatto piacere leggere una storia che parlasse proprio di lei;

3) Il linguaggio. All'inizio non comprendeva perché l'autrice avesse scelto un lessico al quanto contemporaneo ma, andando avanti con la lettura ho dedotto che, in fondo, fosse meglio così per non appesantire troppo la lettura.


Purtroppo il libro presenta, a mio parere, molti errori o semplicemente scelte d'autore che io non condivido. È come avere sul piatto un torta buona ma male eseguita, piena di errori tecnici.

In modo particolare non ho apprezzato il fatto che Rosalie, nei propri ricordi, rivivesse le scene in cui raccontava, quanto accadeva alla Regina, al marito. So che detta così può sembrare complicato ma vi giuro che mi sto sforzando di essere il più chiara possibile, purtroppo la struttura del libro mi è nemica.


Ricominciamo:

Rosalie sta scappando dalla Francia per portare in salvo la primogenita dei sovrani dopo che questi sono stati uccisi. Nel mentre ricorda i vari aneddoti che riguardano lei e la regina peccato che questi momenti sono decisamente scarsi. Per lo più sono discussioni che, all'epoca, Rosalie portava avanti con il marito André oppure, sono ricordi di quanto stava accadendo sotto l'aspetto politico alla Francia e a Parigi in particolare modo.

Bene, ora vi posso confessare che ho saputo poco e niente in più, sulla vita e sulla persona di Maria Antonietta, rispetto a quanto già sapevo. Ed era veramente poco.


In effetti le mie aspettative erano quelle di conoscere più nello specifico il carattere, la personalità di Antonietta un aspetto che nel libro non spiccava. Soprattutto nelle ultime 150 pagine ci si concentra molto sul caos che regna a Parigi e un po' in tutto lo stato e non su come viveva il tempo che le rimaneva la regina, che ricordiamo stava per essere decapitata.

Detto ciò, giustamente, qualcuno potrebbe dire "ma guarda, il titolo parla del traditore quindi ovvio che non era Maria Antonietta l'assoluta protagonista".


Dunque, questo è il secondo punto che non mi convince affatto perché in tutta le quasi 400 pagine non viene mai nominata, nemmeno per ipotesi assurda la possibilità che ci sia un traditore. Io leggendo mi sono completamente dimenticata che avrei dovuto cercare "il traditore" tra i vari personaggi che comparivano perché non mi veniva instillato il dubbio su nessuno. Chi sia, viene svelato solo alla fine in modo anche "leggero", come se non fosse parte fondamentale per la storia in sé.

L'autrice riversa molte attenzioni su Rosalie, sulla sua devozione per la Regina, sul suo amore con il marito André e sull'aspetto politico/rivoluzionario della fine del 1700 che ha caratterizzato la Francia


In questo caso, di un romanzo storico dove ci si concentrava su un personaggio in particolare, mi è mancato l'elenco finale di tutti i testi e le ricerche che l'autrice ha fatto per documentarsi. Letture dalle quali ha preso ispirazione e scelto quelli che, per lei, fossero i momenti più salienti della vita di Maria Antonietta.


In ultimo avrei preferito un lavoro di impaginazione di gran lunga più ricercato, in molti punti si confonde il presente con il passato e ci sono momenti poco distinguibili nel passaggio di un dialogo ad un'altro, esempio: quando Rosalie prima parla con Antonietta e poi con il marito; si rimane un poco sorpresi della serie "ma non stava parlando con la Regina? Cosa c'entra ora il marito?"


Il mio voto finale al libro sono 3 stelle perché, se metto da parte tutte queste "scelte d'autore" (Non voglio nemmeno chiamarli errori) devo essere onesta, la storia di per se non è male. Mi ha tenuto compagnia ed è stata molto scorrevole, anche se non è stato ciò che mi aspettavo. Ovvio che non mi aspettavo una biografia ma qualcosa che ci si avvicina si, haha...


Voto ☑☑☑

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