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Ironia della sorte di Berenike Swan


Descrizione

Mya White è una ragazza della California che, a causa di un infortunio, ha visto infrangersi il suo sogno di diventare una ballerina. Dopo un periodo di depressione ritrova la forza di rialzarsi e lavorare per il suo futuro, si laurea e inizia a lavorare come assistente sociale nel Liceo dove ha studiato. Orfana di madre, è cresciuta con il padre Frank che sta per risposarsi con la sua nuova compagna Amanda. Ironia della sorte, il figlio di Amanda, Alex è un ballerino che sta per realizzare lo stesso sogno che aveva Mya, quello di girare il mondo ballando. Tra i due nasce da subito un'intesa particolare che metterà Mya in confusione. Tra emozioni diverse e contrastanti, dubbi e incertezze, i due ragazzi dovranno trovare la propria strada nella vita e nei sentieri del cuore.


Recensione

Ho passato giorni interi a riflettere su questo libro. Non sapevo come iniziare la recensione perché sono combattuta.

Dunque, ho apprezzato la trama ma non il modo in cui è stata sviluppata, per me ha numerosi "difetti" (Ovviamente parlo per me e il mio parere in merito è assolutamente opinabile).

Mi piaceva un sacco l'idea, soprattutto capire come l'autrice avrebbe gestito l'amore, pseudo illegittimo, di fronte agli amici, parenti e alla società. Altrettanto mi intrigava capire come, la protagonista avrebbe sopportato l'idea che l'uomo di cui si è innamorata sta per coronare il suo stesso sogno, anche se lei non ha mai potuto realizzarlo. Purtroppo però temo che Bernike Swan si sia persa strada facendo inserendo moltissimi pezzi irrilevanti, perdendo così di vista l'obiettivo di base.


Inizierei dal fatto che i due protagonisti non hanno un età specifica, bisogna fare riferimento al fatto che lei si è appena laureata e lui è poco più piccolo di lei. Questa "mancanza" a mio avviso, ha tirato a svantaggio perché i protagonisti non hanno una psicologia e una maturità specifica, di conseguenza non c'è nemmeno una crescita dei personaggi rendendoli piatti. Anzi io gli trovo altalenanti in quanto, in base alla necessità di scena, sono a volte immaturi per quella che dovrebbe essere la loro età effettiva e, a tratti, eccessivamente maturi. Sempre su questa linea, non ho apprezzato l'erotismo eccessivo e "inutile", del tutto fuori luogo quel suo atteggiarsi a "Christian Grey", non c'entrava nulla con il suo personaggio e ho trovato eccessivo persino il passato di questo ragazzo (parlo del protagonista, Alex).


Mya di per se mi è piaciuta come personaggio però mi dava anche fastidio quando faceva la vittima, mi dispiace ma i personaggi vittimisti mi danno fastidio. E su di lei pende un altro mio disappunto: l'infortunio. Lei si fa male alla caviglia ed è tragedia, non può più ballare, a malapena può fare delle passeggiate a passo sostenuto che le si gonfia la caviglia e fa male. E ci sta tutto finché non mi ritrovo con una Mya che va in un locale di cubani a ballare e poi balla anche con Alex (protagonista maschile) senza mai tirare in ballo il fattore caviglia. Capite che mi sa di incoerenza, prima ti piangi addosso e poi balli senza problemi per poi farti venire le crisi di panico...


A proposito di balli cubani e il gruppo dei suoi amici delle serate cubane (scusate la ripetizione) è un dettaglio insignificante al fine della storia che avrei assolutamente evitato. Non c'entra niente, non apporta nulla in più al libro anzi, favorisce l'incoerenza di cui vi parlavo sopra.


Un altro tema inserito nel libro che trovo presentato male è quello del bullismo. E siccome è un argomento che mi tocca da troppo vicino mi ha dato fastidio trovare la superficialità su questo tema. È uno di quei argomenti che se decidi di trattarli lo fai a modo altrimenti evita perché, al fine della storia, l'autrice aveva altri mille modi per arrivarci senza per forza toccare il bullismo. Ma visto che Mya è un assistente sociale e hai deciso di trattarlo (e questo è un messaggio per tutti autori) fallo come si deve. E visto che ci sono, voglio consigliare a tutti di informarsi anche sulla legge e sulle procedure legali quando si decide di partire con denunce o inserire l'illegalità. Dico questo in virtù ad una scena del libro.

Ancora...i personaggi, sono infiniti. Troppi. Ad un certo punto ne esce fuori uno che non c'entrava assolutamente niente. Ci viene presentato come l'ex di Mya ma sinceramente non serve a niente, perché il ruolo che riveste (una scena) poteva tranquillamente ricoprirlo uno degli amici cubani (anche loro comparse di una scena) o chiunque altro che già ci è stato presentato.


Tornando all'età dei personaggi ci sono anche i due fratellini di Alex, gemelli di sei anni che ad un certo punto rispondono con una frase da adulti. In pratica loro hanno costruito un fortino e quando Mya chiede il perché rispondono:

"Per rifugiarci nella fantasia e scappare dalla realtà" cit...

Ora, ok che sono bambini sensibili e tutto quello che vuoi ma un bambino di sei anni al limite ti può dire "per giocare di nascosto" "Per giocare al principe e principessa" o risposte simili, vaghe ma, se di fondo c'è una realtà dalla quale loro vogliono nascondersi lo si intuisce chiaramente.


In sintesi trovo che il libro non funzioni. Non ho trovato la tridimensionalità: I personaggi non interagiscono in modo coerente tra di loro e con la trama. Anche l'editing andava fatto meglio perché ho trovato frasi scritte male e dialoghi lunghi, sconclusionati e ripetitivi, fini a se stessi. E dico che è un vero peccato perché ribadisco, l'idea della trama, così com'è presentata nella descrizione, mi piaceva e aveva tutte le carte in regola per diventare davvero un gran bel libro. Così com'è non saprei nemmeno se è nel mio target dato che ha molte vibes di un YA ma in realtà Mya ha più o meno la mia età...bho, è un libro che mi ha lasciata confusa e anche il finale l'ho trovato piatto.


Voto ☑

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