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Smarrite di Chiara Squarise



Trama California Messico Italia, una corsa contro il tempo, un patto con il destino. Dieci anni dopo, Lise e Lolita hanno tutto ciò che una coppia felice possa desiderare; una bella casa una famiglia numerosa la quiete di una vita libera a lungo desiderata, ma l’equilibrio si incrina, gli scenari cambiano. Vedranno il mondo da prospettive diverse, con occhi differenti. Scelta o percorso obbligato? Il prima e il dopo in una rincorsa che viaggia più veloce della vita. Non mi arrendo vengo a prenderti ovunque tu sia... Continuerò ad aspettarti così che tu non possa avere giustificazioni... Un libro che è un sequel, ma può essere letto anche da solo. Che vi porterà nell'universo di due donne diverse, ma unite da un sentimento più forte di qualsiasi avversità! Recensione

"Sono incapace di muovermi eppure dentro sento come un terremoto, una scossa continua che percorre ogni mia fibra" Ho voluto iniziare con questa citazione, queste parole rubate a Lise perché descrivono esattamente il mio stato d'animo quando ho terminato la lettura di “Smarrite”.

Chiara Squarise è un autrice, una Donna eccezionale. La adoro per il suo carattere spumeggiante che è anche una delle caratteristiche dei suoi libri. È una Donna piena di vita, voglia di vivere ma ricca di una sensibilità rara e anche questo è un aspetto che facilmente traspare durante la lettura perché in fondo i libri che leggiamo hanno sempre, almeno un pizzico del carattere dell'autore.

"C'è un'intermittenza nel dolore che ti fa apparire il prima e il dopo con la velocità dei fotogrammi in chiaroscuro che vanno e vengono a lanciare, sembra un film in bianco e nero dove cerco di parlare ma non escono suoni mentre il mio Cuore si allontana senza girarsi mai. "

“Smarrite” è un seguito (il così detto sequel) di “Lise ama Lolita” che ho letto tipo...un anno fa, dettagli. Chi mi conosce sa perfettamente che io non amo particolarmente i sequel o prequel e derivati vari ma nella vita ci sono eccezioni e spero che me ne capitino tantissime altre, perché? first reaction shock preferisco questo seguito al primo libro hahaha. Per farvela breve, nel primo libro conosciamo Lise e Lolita, le loro rispettive storie, il passato, presente, viviamo la loro storia che nasce pian piano (si fa per dire) sotto i nostri occhi ed è tutto molto più carnale, fisico. Si percepisce la loro urgenza di prendere e darsi tutto ciò di cui hanno sentito la mancanza nel corso della loro vita. Impariamo che l'amore è bello e intenso, complicato ma nel secondo libro capiremo che condividere la vita, crescere insieme, confrontarsi, supportarsi è ancora più bello è difficile del semplice innamorarsi. In “Smarrite” ci ritroviamo a distanza di dieci anni quindi anche la maturità delle protagoniste è diversa, soprattutto quella di Lise ma, nonostante ciò, durante la lettura assistiamo ad una crescita di queste due Donne perché si sa che la vita è una continua evoluzione e crescita. Questo continuo sviluppo, evolversi della nostra personalità è maggiormente segnato dalle scelte che prendiamo. A volte queste scelte sono piccole, banali, a volte non ci rendiamo nemmeno conto di averle prese. Ci sono momenti in cui per prendere la scelta giusta ricorriamo all'aiuto di persone che amiamo e delle quali ci fidiamo altre invece...sono più grandi di noi, fanno paura, persino parlarne fa paura, ci ritroviamo a prenderle da soli e non trovando una soluzione giusta cerchiamo il male minore. A volte pensiamo che questo "male minore" sia allontanarci dalle persone che amiamo convinti che, così facendo, non le faremo soffrire. A volte le nostre decisioni finiscono per essere egoiste e insensate ma a noi non importa perché la nostra convinzione è più potente della razionalità.

"Adesso però non ti riconosco. Mi dispiace farti la ramanzina, ma sono così sorpresa della tua scelta. Perché hai provato a prendere tu la decisione per tutti?"

Bella domanda vero? Perché si, le nostre scelte non sempre, anzi quasi mai, comprendono solo noi ma anche tante persone e allora come si fa a prendere delle scelte sapendo che di mezzo ci andranno i nostri cari? Perché, raramente ciò che crediamo sia giusto, o giusto per noi, è altrettanto giusta (scusate se sono ripetitiva ma corretto non rendeva l'idea) per gli altri. Quindi la domanda è: quando una nostra scelta inevitabilmente coinvolge anche chi ci circonda è corretto prenderla in solitaria? O è proprio in quell'istante che diventiamo degli egoisti patentati che si nascondono dietro pessime frasi scusanti come "l'ho fatto perché non volevo farvi soffrire"? Non vi nego assolutamente che questo libro mi ha fatto sentire smarrita (e mai il titolo poteva essere più appropriato). I miei sentimenti, le mie emozioni sembravano vagare spaesati in un deserto senza un perché, senza una meta, senza una bussola. Era come se Chiara avesse preso la mia anima per strizzarla come un panno fino all'ultima goccia di emozione. La potenza e la profondità delle parole scritte nel libro, il significato di ogni scelta, pensiero, parola è sconvolgente. Non vi posso nemmeno negare che ho sofferto, mi sono sentita anche ingannata dall'autrice, ho pianto tutte le lacrime perché non accettavo se pur comprendevo che tutto fosse così maledettamente giusto. Ho apprezzato il pov alternato e i capitoli brevi che mi permettevano di riprendere fiato e riportare il battito cardiaco ad un ritmo accettabile. Non ho apprezzato l'impaginazione e anche l'editing aveva bisogno di più attenzione soprattutto da metà libro in poi. Nulla di grave, non si tratta di errori grammaticali quanto di sviste di battitura però sapete come si dice: il troppo stroppia (non mi odiare Chiara, please). Voto ❤❤❤❤

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