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Recensione: sabbia nera e candide mani


TITOLO: Sabbia nera e candide mani AUTORE: Maria Eugenia Veneri EDITORE: LuoghInteriori PAGINE: 374 PUBBLICAZIONE: 28 febbraio 2020 DESCRIZIONE C'è una storia fatta di aspirazioni e miraggi in questo romanzo, come solo l'aria mistica e selvaggia dell'Africa può ispirare. È un mondo in cui si vede di più, in cui le stelle sono più limpide, nitide e pulite, eppure è sotto lo stesso cielo che si nascondono le più grandi ingiustizie, che si accumula la sporcizia dello sfruttamento e della speculazione. Per questo sabbia nera e candide mani è sia impegno che lotta, è un romanzo fatto di fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nell'uguaglianza delle persone. Non ci sono vere ragioni per votare la nostra esistenza ad aiutare gli altri, fino al punto di rischiare la vita per difendere i loro diritti, se non che quello che facciamo per il mondo non muore con noi, ma resta: ed è immortale. RECENSIONE Oggi vi parlo di "Sabbia nera e candide mani" di Maria Eugenia Veneri.

"Emma guardava la foto sorridendo. Quanto amore in un'immagine. Se chiudeva gli occhi sentiva la voce della nonna richiamare l'attenzione prima di scattare. Attorno a loro il giardino con mille sfumature gialle e rosse".

Emma è una giovane funzionaria delle Nazioni Unite e, al momento di questo racconto, si trova in missione in Africa. Fin da piccola ha sognato di girare il mondo, di sentirsi uno spirito libero e di contribuire a donare la libertà a chi non può ottenerla da solo.

"Serve una legge internazionale. Serve che noi facciamo qualcosa..."

Perchè l'Africa è uno di quei continenti in cui la libertà è un privilegio per pochi, a volte non se ne conosce neppure il significato. E qui troviamo storie di minerali pregiati, in questo caso il Coltan, estratto per arricchire i potenti, ma sulle spalle di tante vite innocenti, spesso bambini, che vengono sfruttati e massacrati senza pietà. Si parla di attentati, di schiavitù, di prigionia.

"Si sentiva soddisfatto e sollevato, immaginava l'espressione che avrebbe avuto Arkadiy nello scoprire che l'attentato era fallito".

Emma, insieme ad un giovane mercenario, non ce la fa proprio a cedere al ricatto di questi trafficanti di minerali e vite umane. Andrà contro tutto e tutti pur di ottenere giustizia.

"Emma aveva fatto molte riflessioni sulla sua vita, sul suo modo di essere e di pensare. Un evento del genere aveva il potere e la forza di causare delle inversioni di rotta totali nella vita di una persona".

L'argomento non mi era per niente nuovo, eppure questo è per me il primo libro che ruota attorno al mondo africano.

"Non mi sono mai trovata in una situazione dl genere prima d'ora. Mi sembra ancora incredibile che io sia qui, con te, e non in volo verso casa con il mio collega".

Ho personalmente interpretato il titolo in due modi: nel primo, la sabbia nera rappresenta la cultura africana, mentre la cultura europea è rappresentata dalle candide mani. Nel secondo pensiero, invece, la sabbia nera indica le ingiustizie, la schiavitù e le stragi che vengono raccontate, mentre le candide mani rappresentano la purezza, in particolare dei bambini.

"Emma parla cinque lingue e ha sempre saputo muoversi con intelligenza e rispetto nei più svariati scenari. Immagino che quanto ha vissuto poco tempo fa abbia però sconvolto un poco la sua persona".

Il racconto è interessante, accattivante, ricco di personaggi dai più svariati caratteri. Personalmente, mi sono affezionata ad Emma, una ragazza che rappresenta la determinazione e la libertà e dal coraggio quasi sovrannaturale.

"Mi ha fatto sentire impreparata alla vita che ho scelto, mi sono sentita nuda, come nei sogni in cui sei a scuola e tutti hanno studiato per la verifica tranne te".

Ho trovato solo alcuni punti un po' troppo "lunghi": ci sono pagine troppo descrittive, anche ripetitive, scarne di dialoghi, che rendono la narrazione un po' "pesante". Però questo romanzo mi ha aiutata a conoscere e a comprendere meglio, ad esempio, come agisce l'ONU: insomma, è un libro in cui non solo si legge una storia, ma si impara davvero tanto.

"Se si potesse comprimere la storia intera del nostro pianeta in un anno, l'uomo arriverebbe più o meno alle 11 e 35 dell'ultimo giorno dell'anno, rendo l'idea? Poco prima dello scoccare della mezzanotte".

Potrei definirlo "thriller", ma anche un romanzo d'avventura: ci sono diversi generi che, uniti, danno vita ad una storia molto ben costruita.

"Era magnifico, tanto da sembrare irreale. Il cielo assumeva una miscellanea di sfumature differenti, cangianti nel giro di qualche istante. Respirava profondamente e assaporava il profumo della natura africana, era inebriante".

La copertina è semplice, tuttavia è capace di richiamare il tema della storia con un solo colore.

VOTO: 4/5 @mariarosaria_guido

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