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Polonia folkloristica


Polonia e il folklore

Faccio una piccola ma doverosa premessa: io non sono famosa per le mie conoscenze folkloristiche in generale e per rispondere a questa domanda ho fatto diverse ricerche. Partiamo dal fatto che la Polonia è un paese molto cattolico (e qui mi ricollego ad un’altra domanda che mi avete fatto ma alla quale risponderò più approfonditamente in un secondo momento) di fatto la maggior parte delle feste e celebrazioni sono legate alla chiesa. Ma ciò non significa che non ci siano leggende e/o miti che raccontano, a modo loro, la storia della Polonia. Il popolo polacco è molto legato a queste leggende e alle feste che ci si creano attorno. Queste leggende hanno come protagonisti draghi, ninfe, cavalieri, re e regine. Tra le tante possiamo citare quella riguardante il drago di Wawel alla quale è associata la nascita di Cracovia. Se ricordate in un post precedente ve ne avevo parlato.


Foto presa da Google (il drago di Wawel)

Un’altra storia folkloristica è legata al re Boleslao I che si auto proclamò re polacco e che ha unificato lo stato portandolo al rango di Regno. Questo personaggio nel folklore polacco viene visto un po’ come il re Artù inglese dato che era circondato dai suoi Prodi cavalieri.


Foto presa da Google (Re Bolesław I)

La leggenda che forse preferisco e che posso dire di conoscere bene riguarda la sirena di Warszawa. In poche parole si dice che due sirene un giorno decisero di esplorare le acque più lontane, una si diresse verso Copenaghen mentre l’altra decise di risalire il fiume Wisła (Vistola). Si fermò in un villaggio di pescatori per riposarsi vide dei pesci incastrati nelle reti e decise così di liberarli, ovviamente i pescatori non ne erano felici ma rimasero incantati dal canto della sirena così la lasciarono stare finché un pescatore ben pensò che poteva guadagnarci con quella donna mezzo pesce, ma un giovane di nome Wars la salvò da questa fine crudele. Lei per ricompensarlo, armata di spada e scudo decise di rimanere e proteggere la città che oggi si chiama Warszawa.


Foto presa da Google (la sirena di Warszawa)

Di miti e leggende ce ne sono a volontà e ad ognuna di esse è legato un luogo che richiama ogni anno numerosi visitatori e una festa che è caratterizzata anche da abiti e balli tipici. I costumi folkloristici sono forse l’elemento più prezioso in quanto rappresentano l’arte del ricamo in Polonia che tutt’oggi è molto importante e famosa. Un arte che ci rende fieri di indossare questi abiti e sfoggiare la bellezza. È tutto fatto rigorosamente a mano con elementi rigorosamente floreali. In linea di massima questi abiti sono composti da una camicia bianca con il colletto e polsini ricamati, un gilet decorato a mano con fili colorati o a uncinetto e una gonna a ruota a metà polpaccio fatta di più strati, molto colorate con fantasie floreali o a strisce. Ovviamente sopra viene indossato anche un grembiule bianco con il ricamo fatto a mano. Le ragazze fanno le trecce e acconciature varie con le treccine arricchite da fiori di campo.


Foto prese da Google (abiti folkloristici)

I costumi per i maschietti invece sono legati, per la loro forma, a un eroe nazionale del 1794 Tadeusz Kościuszko. Gli abiti maschili sono sempre composti da camicia bianca con ricami, gilet nero e delle calze che finiscono negli stivali. Il tutto è arricchito da una fascia sull’addome e alcuni ricami colorati/floreali.

Foto presa da Google (abiti folkloristici)

Sono abiti complicati da indossare e soprattutto non sono molto comodi ma alle feste creano un fascino unico e tutte le bambine non vedono l’ora di sfoggiare un abito simile. C’è un senso di orgoglio e appartenenza in questi costumi che rende il popolo polacco molto fiero. Non so se con questo articolo sono riuscita a rispondere e a togliere la curiosità sul folklore di chi mi ha posto la domanda ma, come dicevo all’inizio, è un argomento sul quale non mi sento molto ferrata 🙈

Io con abito folkloristico (1999)


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