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Our days (I nostri giorni) -Effe Scrive


OUR DAYS. I NOSTRI GIORNI Ebbene sono qui a parlarvi di questo pugno al cuore che ho terminato il 25 settembre. Perché mi ci è voluto così tanto? Semplice. Le emozioni che mi ha lasciato sono state così tante e forti che ho avuto la necessità di qualche giorno di raccoglimento per trovare la giusta serenità per raccontarvi tutto. Ma andiamo con ordine… Trama: Pittsburgh, Pennsylvania Alex e Karen. Due mondi che continuano a scontrarsi come oceani separati, passioni incontrollabili, lacrime e bugie. Troppo orgogliosi per ammettere che qualcosa in loro è inevitabilmente cambiato, per rendersi conto che nonostante tutto, l’unica cosa che riescono a pensare ogni volta che le cose precipitano è:"o con te, o con nessun altro."

“Non so perché rimasi con lei, in realtà. Forse non volevo deludere mia madre e le aspettative che aveva su di me.”

In queste pagine affrontiamo un tema davvero difficile, complicato, tosto e forte: la violenza sulle donne. Alex è il classico ragazzo con problemi dai quali fugge rifugiandosi nella droga e, per un po’, nello spaccio e nell’alcool. Tutti vizi che lo portano inevitabilmente in un circolo vizioso da cui uscire è difficile e richiede tanta forza di volontà. Un ciclo che lo porterà a sbagliare la maggior parte delle scelte, a mantenere una vita apparentemente felice con una ragazza, ma sarà tutta una grande facciata di cortesia, poiché il vero Alex è quello che conoscono gli amici, il fratello e lei, Karen: drogato, alcolizzato e spesso violento; incapace di amare gli altri e sé stesso. In poche parole qualcuno da cui stare alla larga e disposto a tutto, anche a tradire gli amici, per avere ciò che vuole.

“…e allora anche io, che per lei ero un perfetto estraneo, mi resi conto che non mi ero sbagliato, che lei era una di quelle ragazze capaci di amare i completi disastri, quelli come me, che tenevano il piede in due scarpe.”

Abbiamo poi Karen, una ragazzina che di giorno appare dolce ed indifesa, ma in realtà è una combattente fin da quando era piccola e assisteva a cose oscene tra i suoi genitori. Cresciuta con un padre in galera e una madre che si fa in quattro per mantenerla, finirà inevitabilmente a frequentare persone poco raccomandabili e a fare cose non sempre lecite pur di scappare da quelle quattro mura che le ricordano solo sofferenza. Passerà le notti con vestiti succinti, tacchi alti e alcool sempre in mano, in discoteca a bere e fumare per finire col primo che capita sentendosi libera. Almeno finché incontra di nuovo Alex, il caso disperato di cui è cotta fin da giovane, e le cose per lei iniziano a cambiare. Ma due anime distrutte, in pezzi potranno salvarsi o finiranno per rovinarsi l’un l’altra? Sapranno trovare la loro felicità o saranno per sempre dei casi disperati?

“Come potevo spiegarle che durante quelle settimane passate senza lei, nel buio di quelle lunghe notti passate da solo, avevo solo desiderato di rivedere i suoi occhi, di sentire ancora il suo profumo?”

I loro due cuori distrutti si parleranno e si capiranno, cercheranno di essere la loro rispettiva salvezza e li convinceranno di poterci riuscire ma la loro volontà di cambiare davvero le loro vite sarà determinante per la riuscita di questo miracolo. Loro ne avranno abbastanza? In un contesto difficile come quello in cui si trovano e con tutto quello che entrambi hanno vissuto, il libro sarà un viaggio tra momenti perfetti, idilliaci, quasi normali e altri distruttivi, violenti e di fuga. Un continuo sali scendi, una sorta di montagna russa con più momenti pessimi che altro; uno spaccato reale e tangibile di quella realtà di violenza e femminicidio, droga e alcool che stenta a finire, purtroppo.

“Ne avevo bisogno, per dimenticare quello che avevo passato nelle ultime due settimane, e tutte le cose che volevo dimenticare e che invece ritornavano prepotenti nella mia memoria.”

In questa cornice di violenza – incomprensibile per lo spettatore – abbiamo la possibilità di entrarci al 100% grazie alla bravura di Effe Scrive che con la sua scrittura semplice e fatta di periodi brevi ha reso appieno l’incalzare delle situazioni. E con le sue descrizioni dell’ambiente e delle emozioni dei personaggi ci permette di immedesimarci nella storia: non dico che ci fa comprendere né tantomeno giustificare queste violenze, ma ci rende possibile analizzare i comportamenti, i pensieri e le emozioni in modo da poterli distinguere e da poter evitare queste persone o provare a convincerle a farsi aiutare e a non buttare via tutto così. I personaggi, non solo Alex e Karen, sono tutti ben caratterizzati psicologicamente e risultano perfettamente inseriti nel contesto. E’, perciò, possibile osservare il declino (in Alex e Karen)e i tentativi di uscirne – più o meno riusciti. Ma ci viene anche fatto vedere il ruolo che hanno le famiglie e gli amici, quelli veri, nel sostenerti (si pensi a Cole che c’è sempre nel bene e nel male) e nello spronarti a fare di meglio (come fanno Mike e la madre di Alex) per il tuo bene. Notiamo, però, anche la dipendenza verso alcune persone e situazioni che sembrano necessarie ( basta pensare a tutte le volte che Alex e Karen hanno provato a starsi lontani senza riuscirci).

«Se mi piace qualcuno, mi piace e basta. Non potrei farci niente, anche se fosse un disabile con un braccio in meno e la dipendenza dai narcotici, a me non importerebbe. Se ti piace qualcuno non pensi a quello che fa, né a quello che prende. Ti piace perché è così, punto.»

L’autrice ha saputo dar voce a un problema che ancora oggi affligge la nostra società in modo profondo ed emozionante. Per un certo periodo ho anche sperato in un finale diverso, ma mi sono inevitabilmente trovata con un pugno allo stomaco a piangere e ad essere scossa per quanto tutta la storia mi abbia toccata nel profondo e mi abbia spaccato l’anima per farmi comprendere tante cose: l’amore non è violenza, ma condivisione; la violenza non è tollerabile e non ha giustificazioni e, soprattutto, la violenza dev’essere denunciata e le vittime vanno aiutate ad essere felici come meritano, non demonizzate o accusate.

«Forse non si può. Non si può cancellare una persona né quello che hai provato mentre stavi con lei. Forse puoi solo andare avanti, vivere la tua vita e lasciarle vivere la sua. Se è destino, ciò che hai perso tornerà.»

Leggetelo e fatevi stravolgere l’anima dalle sue emozioni; leggetelo e fatevela ricomporre l’anima per poterne uscire con nuove consapevolezze. Leggetelo e iniziate a fare la differenza o almeno provateci davvero, non solo a parole. Grazie Effe Scrive per questo spaccato brutale di verità e per la tua delicatezza nel parlarne. E grazie Ursula per avermi concesso l’onore di leggerlo. Voto ⭐⭐⭐⭐⭐/5 (peccato non si possa darne di più)

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