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Meravigliosamente imperfetta



Descrizione

Il bello degli esseri umani è proprio questo: la determinazione nel ricercare chi riesce a farci stare davvero bene, chi riesce a comprenderci con un solo sguardo, chi riesce a farci ridere quando dentro vorremmo solo piangere. C'è chi si accontenta, è vero, ma perchè essere felici per metà quando si ha la possibilità di esserlo del tutto?


Trama

Paige LeBlanc, ancora vergine a trent’anni, decide che è giunto il momento di scavare nel suo passato, rimasto sepolto in una parte della sua mente.

Con l’aiuto della cugina Felicity si rivolge a Gabriel Gauthier, un rinomato terapeuta specializzato in ipnosi regressiva.

La strada è tutta in salita e per Paige, che non si fida di nessuno, lo è ancora di più. Gabriel capisce fin da subito che dovrà impegnarsi più del dovuto con lei e quando durante le sedute iniziano a emergere dettagli insoliti, decide di cambiare approccio. I due Iniziano a frequentarsi al di fuori dello studio, dove una Montrèal mozzafiato farà da sfondo alla nascita di un sentimento disarmante che dovrà, però, fare i conti con i segreti che emergeranno.

Cosa nasconderà il passato di Paige? Ma soprattutto, il loro legame sarà sufficientemente forte per affrontare la tempesta in arrivo?



Recensione

Inizio con una confessione. Ho letto "Meravigliosamente imperfetta" nel momento perfetto per me. Un periodo in cui cercavo la comprensione e avevo bisogno di sentire determinante parole che, il protagonista del libro di Lara è riuscito a pronunciare con tale forza da farmi venire i brividi. Gabriel è quel tipo di uomo che mi fa vibrare l'anima quando lo trovo nelle storie e, magari trovarlo nella realtà. È uno psicologo, si occupa di ipnosi per fare riemergere i ricordi sopiti e sepolti nelle menti delle persone.


Paige invece è una ragazza timida e diffidente verso tutto e tutti. Cova un numero infinito di paure e timori. Tutto dovuto dal fatto che, nel suo passato sono successe cose che non ricorda. Ha, letteralmente, rimosso alcuni anni della sua infanzia dalla propria mente. Ci sono persone però, a lei vicine e non, che hanno già deciso per lei. Hanno decretato che per la ragazza è meglio vivere nell'incoscienza di quel periodo e, anche ora che è alla soglia dei trent'anni sono sempre gli altri a decidere cosa sia meglio per lei, ovviamente convinti che è solo per il suo bene.


Ecco, quest'ultimo particolare l'ho aprezzato, nel senso che...essendo dotati di giudizio e di libero arbitrio siamo perfettamente in grado di decidere per noi stessi e fare le nostre scelte. La vita è la nostra perciò, gli altri possono e dovrebbero limitarsi solo a consigliarci se questo è richiesto. Altrimenti, bisogna che ognuno faccia la propria vita e che scelga, nel bene e nel male, per se stesso. Se sbaglia ne paga le conseguenze, ovviamente. Nel nostro caso, Paige rischiava di ferire solo se stessa ma si sa che spesso dobbiamo sbatterci la testa per capire. La domanda che mi pongo è "chi siamo noi per decidere se un'altra persona deve, o meno, ricordare il proprio passato?"


Ma torniamo al libro in se. La storia, generalmente parlando, mi è piaciuta. Il rapporto tra Gabriel e Paige mi è piaciuto. Ribadisco, Gabriel psicologo è da...troppo bono. Lei mi ha entusiasmato di meno ma vicino a lui stava bene. Una bella coppia.


Quello che mi convince meno del libro è tutto ciò che ruota attorno ai due protagonisti.

  • Non ho aprezzato il forzato "politicamente corretto" in ogni dove. Troppo favola e poco realistico. L'autrice si è impegnata tanto a trasmettere infiniti messaggi costruttivi e si sa, il troppo stroppia. Il fumo, la bisessualità, la violenza domestica e infantile, verginità...insomma tanta carne sulla brace, troppa. Infatti, secondo me, è stato un po' messo in disparte il tempo principale, il ricordo perduto di Paige.

  • Ci sono piccole incoerenze, ripetizioni, errori di battitura e non. Frasi che meritavano di essere revisionare e impostate diversamente per rendere in modo efficace il pensiero. In generale il libro merita una revisione da un esterno per essere perfetto. Risulta ripetitivo in molti punti, soprattutto se parliamo delle descrizioni. Siamo in un luogo freddo, dove il clima è rigido e tutti sappiamo che uno si deve imbottiture prima di uscire di casa. Specificare ogni Santa volta che fa freddo è monotono ma è peggio ancora se, ogni volta mi nomini ogni indumento che il personaggio si infila. Una cantilena della serie: mi infilo giacca, guanti, cappello di lana, sciarpa, libri, auto, viaggi, fogli di giornale...un capitolo si e l'altro pure, possibilmente con il bis. Lara, ti prego, anche meno. Abbiamo capito che fa freddo hahaha.

  • Il finale mi ha delusa un bel po'. In pratica, abbiamo un prologo come giusto che sia e un extra che mi sarei risparmiata. Per quanto, spesso, noi lettori vi suplichiamo per un seguito, bisogna lasciare qualcosa anche all'immaginazione altrimenti fai un unico finale chiuso e amen. L'extra, inoltre, l'ho trovato troppo prolisso. Quasi un monologo spezzato da sporadiche battute.


  • «Bry, ciao.» «Ciao, bro, come va lì?»...ecco, questo mi ha fatto venire i brividi. Lara, io ti voglio bene ma ti scongiuro, ti supplico, cancella il termine bro dal tuo vocabolario. Capisco che, magari, hai voluto usarlo come diminutivo di brother ma ce lo risparmiamo ben volentieri. È un termine così grezzo perché non usare, semplicemente, fratellino o fratello? Bro lo dice il ragazzino in piena crisi adolescenziale o il bulletto del quartiere. In bocca ad una ragazza di buona famiglia, dove tutti sono laureati e con mestieri di spicco nella società risulta solo volgare, dal mio punto di vista.


Ecco, sommariamente (ma neanche tanto), questo è ciò che penso di "Meravigliosamente imperfetta" di Lara Coraglia. Ribadisco che, mi è piaciuta la storia e Gabriel rimane l'uomo dei miei sogni ma ci sono molti difetti che una beta poteva risolvere tranquillamente. Forse una revisione esterna e senza coinvolgimento affettivo nei confronti dell'autrice, con un punto di vista critico sarebbe stata un ottima soluzione per evitare questi "errori" (Lo metto tra le virgolette perché non trovo un espressione migliore ma non gli considero nemmeno tali al cento per cento. Forse, sviste?).


Ps. Una chicca di cui mi stavo quasi dimenticando. Sparsi tra un capitolo e l'altro, troverete diverse curiosità su vari argomenti inerenti all'ambientazione, al clima o alla professione di Gabriel.


Voto: ☑☑☑/5

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