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La via della notte - Giada Fariseo

#laviadeibookstagrammer cos’è? Semplice! È un bellissimo viaggio che vi permetterà di scoprire, conoscere o ripercorrere le vie di alcune delle città più belle dell’Italia e lo faremo attraverso e grazie al libro di Giada FariseoLa via della notte (di seguito vi lascio la trama). Questo viaggio però non lo sto affrontando da sola e nemmeno voi sarete soli perché siamo tutti in splendida compagnia dell’autrice e di tantissimi bookstagrammer. Insomma ognuno di noi vi farà un po' da Cicerone 😅



Pronti per partire?! Io si perché non vedo l’ora di ripercorrere le vie della mia amata Firenze 🥰

Trama “La via della notte” Dieci anni dopo “Non ti perdere”, Tea si è realizzata professionalmente e vive con il marito Chris a Malibù nella splendida villa dei suoi sogni. Negli ultimi mesi, però, la coppia si allontana, il rapporto subisce una crepa. Quando un nubifragio blocca Tea all’aeroporto di Miami, il destino riporta l’ex – Mattia Livraghi – nella sua vita. Il loro passato prorompe impetuoso, Tia le dà l’amore e la passione che le manca da tempo. E se avesse sbagliato tutto lasciandolo per volare oltreoceano sulle tracce di Manzanar? Intenzionata a scoprirlo, Tea accetta un lavoro che la riporta in Italia, dove suggestive città colme di esoterismo e leggende, fanno da sfondo a incontri misteriosi e strane coincidenze. E un viaggio nei sentimenti quello di Tea, in bilico tra Chris e Tia, tra passato e presente, tra un solo destino e diverse scelte. Come capire qual è la strada giusta? «Tieni vicino quell’anima che non scapperà dalla tua luce, nonostante i tentativi di allontanarla.»


Estratto del libro che ci introduce nella bellissima città di Firenze Senza accorgersene si ritrovarono in Piazza Santissima Annunziata. Il rintocco di una campana segnalò l’arrivo della mezzanotte. «Di già?» sbuffò Tea crucciata. «Per noi sono sempre le nove e mezza, ricordi?» replicò Tia, mostrandole le lancette del pendente. «Hai ragione…» fece lei, avvicinandosi alla statua equestre posizionata al centro della piazza. «Cosa sono quegli insetti in bassorilievo sotto alla scritta?» le domandò lui poco dopo, socchiudendo gli occhi. «Sono api» rispose Tea sicura. Prima della partenza aveva svolto delle ricerche approfondite sui miti più famosi di ognuna delle città che avevano scelto per le riprese. «C’è una leggenda secondo la quale chi riesce a contarle senza toccarle o indicarle potrà realizzare un desiderio. Provaci, avanti! Potresti essere investito dalla fortuna!» scherzò, prima di voltarsi e intrecciargli le braccia intorno al collo. «Per ora l’unica cosa che mi ha investito è un tir con il tuo nome al posto della targa!» la provocò lui, azzerando la distanza tra i loro corpi. «Vuoi forse girare le spalle alla Dea Bendata?» lo sfidò Tea. «E va bene…» fece lui concentrandosi. Tea sfiorò con lo sguardo i lineamenti di Tia, la cui perfezione era messa in risalto dalle luci della notte. «Devo dire il numero a voce alta oppure deve rimanere un segreto?» domandò lui. «Avanti, pensa a un numero ed esprimi un desiderio…» tagliò corto Tea. Pochi istanti dopo Tia aprì gli occhi e la fissò sorridendo. «Però, devo dire che funziona…» le mormorò prima di baciarla.


Foto by google

Sapete perché ho scelto proprio questa citazione? Perché anch’io, senza accorgermene, mi sono ritrovata catapultata in un ambiente surreale, magico, emozionante. Un posto che ti lascia senza fiato e senza parole, l’unica cosa che puoi fare è ammirare la bellezza che ti si propone davanti agli occhi. Io però non ero nella Piazza Santissima Annunziata ma davanti alla cattedrale del Fiore ma anche la protagonista di “la via della notte”. Ma ora da brava Cicerone vi svelo qualche curiosità sulla magnifica cattedrale (tra le più famose ma sicuramente la più bella del mondo). Sapevate che la cattedrale Santa Maria del Fiore sorge sulle fondamenta di una delle chiese più antiche che testimoniano la presenza del cattolicesimo nella città di Firenze? Si chiamava La Reparata ed è anche vero che nel Medioevo, quando a capo di Firenze c’era la famiglia Medici, i fiorentini chiamavano la nuova cattedrale con il suo nome antico. Altre curiosità: per molti anni la cattedrale era rimasta scoperta, infatti la cupola è stata realizzata su insistenza e grazie al finanziamento di Cosimo il vecchio che, all’epoca, era a capo del Banco Medici. Per la realizzazione della stessa fu scelto Brunelleschi ma non mancarono i scettici che non vedevano di buon occhio le idee futuristiche dell’orafo. E non mancarono cospiratori che, pur di fare un dispetto a Cosimo, vollero la non realizzazione della cupola. Filippo Brunelleschi è sepolto nella cripta della cattedrale, giace con gli occhi rivolti verso l’alto per ammirare costantemente la sua opera, la cupola che lui ha pensato, progettato e realizzato mattone dopo mattone.


Foto by google

Ora però ci spostiamo verso Ponte Vecchia dove Tea si reca alla ricerca di antichi amuleti. Il ponte Vecchio nel 1200 circa era l’unico che attraversava l’Arno a Firenze. Il ponte collega il vecchio lungarno degli Acciaiuoli e lungarno degli Archibusieri a via de'Gucciardini (borgo San Jacopo e via de'Bardi). All’inizio del 1300 il ponte fu distrutto dal maltempo e ricostruito dopo circa sei anni dall’accaduto. Il suo appellativo “ponte Vecchio” nasce quando viene costruito il “ponte nuovo” Ponte alla Carraia. Ad oggi il ponte è un monumento, un simbolo della città unico nel suo genere. È chiuso al passaggio dei veicoli, non ha più la funzione di un tempo ma è meta di tutti i turisti e non solo. Si può percorrere il ponte a piedi visitando numerose botteghe, soprattutto gioiellerie. Sono locali ricchi di storia e non mi meraviglio che la protagonista di “la via della notte” abbia scelto proprio il Ponte Vecchio come luogo della sua ricerca. Personalmente ho trovato un atmosfera unica nel suo genere, un mix di fascino antico, medievale e tanta bellezza. Oggetti di unica manifattura che non troverete da nessun’altra parte.


Foto by google

La protagonista de “la via della notte” passeggia anche per il borgo degli Albizi. La curiosità di questo luogo che ad oggi è una via sta proprio nella sua denominazione di borgo. È uno dei luoghi più antichi della Fiorentina romana e viene chiamato borgo in quanto inizialmente sorgeva al di fuori dalle prime mura e più precisamente, in corrispondenza della porta “San Piero” e di fatto veniva chiamato Borgo di Porta a San Piero”. Quando all’inizio dell’anno 1100circa le mura furono allargate, questo borgo divenne parte integrante e luogo simbolo di Firenze. Questo sobborgo divenne molto “popolare” data la presenza di un monastero femminile molto ricco e dove i vescovi sostavano prima di entrare in città. A questo luogo è attribuito anche il miracolo di San Zanobi, secondo la leggenda il vescovo resuscitò il figlio di una pellegrina francese. Ma perché si chiama Degli Albizi? Perché nel corso della storia la famiglia Albizi, ricca e potente, aveva numerosi palazzi e poderi proprio in questa via che solo nella parte finale cedeva spazio alla famiglia Pazzi. Personalmente vi posso garantire che se attraversate questa via godere di un antico splendore e sarà come fare un viaggio a ritroso nel tempo.


Foto by google

Anche se Tea visitò nel suo viaggio altri luoghi di meravigliosa bellezza e dal fascino mozzafiato io tornerei in piazza della Santissima Annunziata per riposare un po'. La sua sacralità regala un silenzio e una pace dei sensi che ad oggi è quasi impossibile da trovare.


Ringrazio l’autrice Giada Fariseo per avermi dato la possibilità e l’onore di portarvi in giro per la mia amata Firenze in compagnia di Tea e tante splendide amiche. Spero di non avervi annoiati ma anzi, mi auguro che adesso, in tutta sicurezza che questo periodo ci impone, possiate andare a visitare Firenze e perché no, magari porterei Tea con voi😁


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