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"La regina della notte" di Francesco Pasqualetti

Trama


Vienna, 1792. Sull'Europa illuminata dalle idee della rivoluzione francese si allunga l'ombra di una donna diabolica, sublime e dal carattere irresistibile: Caterina II di Russia, la potente zarina che insieme all'Imperatore Giuseppe II d'Austria sogna di riportare alla luce l'Impero Romano d'Oriente. Un sogno ai limiti dell'immaginabile che Caterina la Grande, volitiva e spostata, è disposta a inseguire seminando il terrore e manipolando diplomatici e artisti come pedine su una scacchiera. Tra questi Domenico Cimarosa, compositore napoletano invitato a San Pietroburgo come musicista di corte, e il conico conte Andrej Rasumovskij. Così, mentre a Vienna il grande Mozart muore in circostanze misteriose, e a Parigi Luigi XVI e Maria Antonietta - imprigionati nella Torre del Templari - tentano di leggere l'oscuro presente attraverso le profezie di Nostradamus, un'inspiegabile aerei di omicidi tinge di sangue il radioso futuro che sembrava attendere l'Europa, svelando una guerra occulta che non è quella scritta nei libri di storia... Dirigendo i suoi personaggi sul palcoscenico di un Europa in fiamme, in questo straordinario esordio letterario Francesco Pasqualetti disegna l'affresco a tinte fosche di un'epoca, raccontandola come un melodramma in cui musica, politica e volontà di potenza ci aprono le stanze segrete dei suoi protagonisti: un thriller storico che mostra il volto nascosto di un'imperatrice e il suo piano diabolico per dominare il mondo.

Le veniva naturale fare del male. Perfino ai suoi amanti. Lo faceva senza perfidia o artificio. Non era semplice egoismo: era l'origine del suo potere sulla corte e sul mondo. Era lei la Regina di quella notte, lunga quanto l'interminabile inverno russo.

Recensione


Chi mi conosce da un po' di tempo sa quanto amo i romanzi storici, la ragione? Molto semplice, amo scoprire i lati della storia che non ci vengono insegnati nei libri di testo perché reputati "forse" meno importanti. Quando ho letto la trama di "La regina della notte" di Francesco Pasqualetti mi si sono illuminati gli occhi.


Sapevo che sarei entrata a contatto diretto con un pezzo di storia a me ancora sconosciuto. Di fatto, l'autore mi ha portata dietro le quinte della rivoluzione francese e di tutto quello che è accaduto nel corso dell'anno 1792.Raccontarvi la trama è impossibile per me. Non mi sento all'altezza data la qualità della storia. Gli intrighi politici si intrecciano a quelli personali e la cosa più straordinaria è che l'autore non ha dato per scontata l'anima dei protagonisti di questo macabro, permettetemi l'uso di questo termine, spettacolo.


Caterina sorrise, volgendo lo sguardo sui vestiti che usava per mettere in scena la sua vita e che d'un tratto le sembrarono gli abiti di qualche astrusa opera italiana.

Leggere "La regina della notte" è come assistere ad uno spettacolo di marionette anziché dal balconcino, da dietro il palco. La dove si vedono i marionettisti, i pupazzi in attesa di essere messi in scena e i fili che andranno a muoverli. È una sensazione surreale, a tratti inquietante ma sorprendente.

«È la descrizione dall'oggi. Del qui è ora.»«Non capisco...»«Nulla in quest'opera è ciò che appare.»

I personaggi sono tanti, non sarebbe una vera opera teatrale se mancassero i musicisti infatti, Mozart prima e Cimarosa poi, fanno da direttori d'orchestra e sapete dove sta il direttore d'orchestra? nella tana, nascosto alla vista del pubblico. Ha un ruolo fondamentale ma non principale e non è detto che gli artisti sul palco riescano a seguirlo a dovere e poi, c'è da dire che un artista per mettere in scena uno spettacolo ha bisogno di chi gli commissiona e lo paghi...Oltre all'arte in questo libro c'è molta politica, la gestione di rapporti internazionali non è mai un affare semplice.


Andrej Rasumovskij in questo caso si rivela un asso. Un uomo enigmatico che vive nell'ombra immerso nelle proprie usanze e superstizioni che manovra le marionette. Sarà lui il marionettista di quest'opera? Non proprio ma, sssh...Possiamo immaginare questa storia anche come una partita a scacchi il fatto sta che, in qualsiasi modo vorrete interpretarla nulla toglie il fatto che l'autore ha fatto un lavoro encomiabile.


Lo stile di Francesco Pasqualetti è perfetto, scorrevole nonostante la mole e l'intensità della storia, una trama fitta di eventi e intrecci. È stato in grado di ironizzare su alcuni aspetti con il carattere esuberante di Cimarosa e il suo dialetto napoletano e, come dicevo prima, non ha mai trascurato l'anima dei personaggi in bene o in male. Non ha fatto mancare il genio di Mozart, l'avidità di Cimarosa per il successo immortale, altri hanno vissuto il terrore e i sensi di colpa per l'omicidio mentre altri ancora il proprio dolore per non essere stati all'altezza del proprio ruolo...

«Era l'orologio con le nostre iniziali...»«Domani me l'avrebbero portato via comunque. E poi, vale più il tempo che passo adesso con te, di un oggetto che segna soltanto lo scorrere delle ore.»

Questa è la citazione che amo più di tutte. Quella che mi ha commossa fino in fondo. "La regina della notte" rasenta la perfezione con l'immensa ricerca dei dettagli che l'autore ha svolto. Nonostante si tratti di un romanzo, un thriller storico i dettagli sono stupefacenti. Mi hanno lasciata a bocca aperta. Dunque, si direbbe che non ci sia nulla da ridire eppure, io la pecca l'ho trovata. Ahimè, è sempre la stessa storia, mancano le mappe. Se questo libro avesse riportato due mappe, antecedente al 1792 e a posteri di questa data sarebbe stato in assoluto la perfezione. Rimane una lettura straordinaria e consigliatissima anche senza questo dettaglio che io reputo fondamentale e che non smetterò di ripetere.


Voto: ☑☑☑☑,5/5

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