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La piccola Parigi


Descrizione «Un viaggio alla scoperta di una zona di Trieste ricca di storia e fascino, raccontata attraverso una narrativa contemporanea fatta di testimonianze, aneddoti e leggende» - Il Piccolo Un omaggio a una delle tante perle che, nel corso della storia, la regina della Senna ha "nascosto" nei sobborghi di molte metropoli europee. Vicoli stretti, costruzioni basse e rustiche. Proprio come a Montmartre, nel grembo della bella e unica Trieste tante piccole case sorgono accatastate una vicina all'altra, in un'area che ricorda lo spirito Bohémien ma senza le notti del Moulin Rouge o de Le Chat Noir. Niente Cancan. Storie di sola gente e di gente sola, in questo luogo. Talvolta di andate e di ritorni. Di calzini appesi accanto al fuoco e di corti umide. Storia d'amore e d'amicizia. Di Lorenzo e di Marie Jeanne. Del matto Willy Boy e dei suoi "pen pen" urlati al cielo. Di Tullio e di Christian. Di gatto Benny e gatta Maria. Della Dea Incantatrice e Assassina: la Brown Sugar. Storia di mamma Rosalia. Di una carta da gioco appiccicata su di un muro in una viuzza nascosta. E di un rione ormai dimenticato fra nuovi e sovrastanti palazzi. Benvenuti nella Piccola Parigi. "Non state sognando, esiste realmente...!". (Brigitte Bardot) Parte dei diritti d'autore derivanti dalla vendita di questo libro sono devoluti in beneficienza a "Il Gattile" di Trieste. Recensione "La piccola Parigi" di Massimiliano Alberti mi ha dato ciò di cui avevo bisogno, nel momento in cui ne avevo bisogno. Confesso che ho faticato perché non volevo lasciare i personaggi anche se loro, mi abbandonavano man mano andavo avanti...ho provato, tra tante emozioni forti, anche quella dell'abbandono, si! Ma è il processo della vita ed è anche la bellezza di questo libro, rende la sua storia più vera e viva che mai. In nessun istante si ha la percezione che i personaggi siano inventati.

"Parte della storia è reale veramente. Ma ricorda, l'altra metà è creata dalla tua mente"

Forse la mia mente a creato la parte in cui io ero una loro amica, una vicina di casa di Lorenzo, Tullio e Cristian nella loro piccola Parigi. Mi sono sentita a casa. Ho amato il modo in cui l'autore ha raccontato l'amicizia e l'amore dei protagonisti. Con parole semplici ma sempre ponderate e dosate al punto giusto, per suscitare e stimolare una reazione nel lettore. Sono in difficoltà a parlare di "La piccola Parigi" perché ne ho apprezzato e adorato tutto, soprattutto i piccoli dettagli come la bilancia rotta, le pistole giocattolo gettate nel cespuglio, la carta da gioco, i gattini, una copertina logora...

«... Il gatto è come l'amore. È inutile rincorrerlo. Devi aspettare che sia lui a mettersi vicino...»

Lorenzo è un protagonista con la P maiuscola. Un ragazzo che diventa uomo, cresce e impara dai propri errori. Soffre e mi fa soffrire per le scelte che compie e per le quali avrei tanto voluto prenderlo a sberle ma poi rimedia, rimedia sempre, cerca di aggiustare le cose e, magari con la bilancia o con le pistole giocattolo si può fare ma un cuore infranto e una mente delicata che viene calpestata, non si può riparare. L'anima la si può ricucire ma le cicatrici rimangono. Ecco, questo è ciò che ho imparato da Lorenzo e dalla sua vita, dai suoi amici e dalle sue conoscenze. È giusto commettere errori, imparare da essi e tentare di porre rimedio ma non dimentichiamoci mai che, a volte, può essere troppo tardi se questo nostro sbaglio coinvolge persone innocenti. E quando incontrai gli occhi della donna, capii che non tutto si può riparare e che le scuse, a volte, non sono nient'altro che un tentativo ipocrita di pulirsi la coscienza. Dolore. Nostalgia. Amore. Affetto. Rabbia. Lacrime Incomprensione. Comprensione. Supporto. Tenerezza. Gioia, più pura e infantile che io abbia mai conosciuto. Ecco cos'è "La piccola Parigi" di Massimiliano Alberti, questo è tanto altro. Io, dopo settimane, ho ancora la nostalgia nel cuore e gli occhi lucidi. Uno dei libri più belli mai letti in vita mia. Profondo, intenso, meraviglioso, unico.

«Perché è magica...era di un bambino che amava i gatti, e ora ci guarda dall'alto di una stella. Vedrete che Maria andrà a dormirci sopra».

È qui ci ho versato tutte le mie lacrime e continuo a farlo ma non smetterò mai di ringraziare Massimiliano per questo dono prezioso. Voto ☑☑☑☑☑

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