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La canzone di Achille



Trama

Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi – due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride. Recensione "La canzone di Achille" mi è piaciuto, si o no? Ni! Mi è piaciuta la storia tra Achille e Paride, il loro rapporto. Mi sono piaciuti singolarmente con i loro pregi e difetti. Nonostante alcuni momenti in cui avrei voluto prenderli a schiaffi, ho adorato entrambi. Mi hanno fatto provare sentimenti intensi, puri e profondi. E non mi interessa se si attiene alla vera mitologia oppure no, la storia mi è piaciuta. Punto. Ho odiato profondamente Teti. Quello che NON mi è piaciuto è lo stile dell'autrice che, se pur scorrevole tutte quelle similitudini anche no. Che poi erano pure incoerenti. Perché incoerenti? Vi faccio un esempio semplice: una volta paragona la pelle di Achille al colore dell'Olio d'oliva appena spremuto, la volta successiva invece era un bronzo scolpito nel marmo (sono consapevole di quello che ho appena scritto), meglio di un camaleonte. Giusto per rendere l'idea di quanto sia stato complesso immaginare il personaggio con così tante similitudini contrastanti tra di loro.

Un'altra incoerenza che ho riscontrato sta nelle descrizione, ma questo soprattutto nel finale del libro perché, in tre frasi consecutive, la Müller, mi dice che il figlio assomiglia al padre poi invece no e in fine si ma solo per il colore dei capelli e il mento...al che la domanda sorge spontanea: gli somiglia si o no? Solo in parte? Costava tanto indicare gli aspetti per i quali i due erano simili? Bho! Non passa inosservato nemmeno, l'amore sconfinato dell'autrice per i piedi. Finché attribuivo questo aspetto narrativo alla storia mitologica che conoscevo: ovvero che Achille morì per colpa di una freccia avvelenata nel tallone, unico punto mortale del suo corpo; mi sembrava legittimo nominare in tutte le occasioni possibili ed immaginabili, i deliziosi, delicati e setosi piedi dell'eroe ma...mi fermo qui se no è spoiler per chi non ha letto il libro. Tiriamo le somme. ‌Che sia vero simile alla mitologia mi importa poco e nulla, chi mi conosce sa che è un argomento che non mastico. ‌La storia dei due protagonisti lo amata tantissimo, innamorata proprio, tant'è che ho pianto come una cretina. ‌Lo stile dell'autrice discutibile. Voto ☑☑☑,5

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