Trama
Un misterioso quadro, ritraente una donna seduta, vestita di nero e dallo sguardo attonito e perso nel vuoto con un bambino ai suoi piedi, diviene il pretesto per imbastire una narrazione che intreccia Storia e finzione, snodandosi nell'arco di un secolo e coinvolgendo personaggi di rilievo quali Renato Guttuso, Lia Pasqualino Noto, Piera Lombardo e Topazia Alliata, futura madre di Dacia Maraini. La donna in nero, che tanto desta la curiosità di Enzo Gandolfo, fratello dell'autrice e proprietario del dipinto, si rivelerà grazie anche al prezioso contributo della studiosa e appassionata d'arte Annamaria Ruta opera di Piera Lombardo, una delle più sensibili pittrici siciliane del '900 la cui produzione complessiva è pressoché sconosciuta in Italia. S'innesta subito il vivo interesse per la protagonista del quadro, sulla cui vita la Gandolfo, partendo da eventi realmente accaduti, ricama la trama di questo romanzo, che dai primi del Novecento si snoda fino a donare un lieto fine alla vita del piccolo ritratto nell'olio su tavola. Il romanzo è soprattutto un omaggio alla forza e al coraggio delle donne, che ancora una volta si dimostrano artefici dei grandi cambiamenti del costume e della Storia. Il quadro è attualmente esposto a Noto, presso la grande mostra su Novecento Da Pirandello a Guccione Artisti di Sicilia curata da Vittorio Sgarbi.
Recensione
La storia dell"indagine su una donna in nero" risulta molto intrigante ed affascinante. Si inizia un percorso a ritroso partendo da un quadro che ritrae, appunto, una donna vestita di nero con accanto a se un bambino sorridente che gioca con il proprio cucciolo di cane. La donna, nel dipinto, appare sofferente e triste, ciò fa supporre che si tratta di una vedova ed è proprio con questo titolo che i proprietari si riferiscono a quadro.
Enzo è il suo nuovo custode che ha insistito nell'ereditare il quadro per puro affetto. Successivamente, sempre più curioso di capire chi sia la donna ritratta e chi l'ha dipinta, partecipa ad una mostra d'arte dedicata alle artiste siciliane. Da lì riconoscendo alcuni tratti in altri dipinti riesce a collegare e supporre a chi possa appartenere "la vedova". Contatta così la curatrice della mostra e inizia un viaggio a ritroso dove si scoprono dettagli di vita di tanti personaggi che creano una sorta di cordone ombelicale del libro. Ed è lo stesso viaggio che affronta il lettore in un misto tra fantasia e storia degli primi anni Novecento.
Dunque, nel complesso, il libro è molto intrigante. Questa aurea di mistero che inizialmente aleggia attorno ad un quadro di cui non si sa nulla, invita a proseguire la lettura. In oltre, lo stile è altrettanto invitante in quanto particolarmente immersivo. Forse questo aspetto è accentuato dalla presenza del dialetto siciliano in alcune conversazioni rendendolo molto particolare.
Il problema di questo libro, secondo me, sta nel fatto che si scopre quasi subito chi è l'autrice e come la famiglia del protagonista ne è entrata in possesso questo significa che, ad un certo punto il dipinto e la ricerca del mistero che circonda il quadro, scompare. Passa in secondo piano e ci si concentra su altri personaggi che in qualche modo sono legati ai precedenti. Si snoda una catena umana di protagonisti, ognuno con la propria vita e la propria storia. Indubbiamente tutte vite molto affascinanti che ti danno modo di comprendere la vita di un secolo fa, ma continuavo a chiedermi "questo cosa c'entra con il quadro?"
Facendo una valutazione finale, il libro si presenta bene, il racconto è molto interessante e le singole storie ti permettono di conoscere una vita talmente lontana dal nostro immaginario collettivo che sembra sull'orlo dell'assurdo, ma vera. Mi piace lo stile e il dettaglio del dialetto siciliano ma è come se mancasse qualcosa. Come se ad un certo punto, del quadro non importasse più a nessuno e, io stessa, in diversi momenti, mi sono dimenticata che il libro narrava la storia e il mistero del quadro.
Voto ☑☑☑,5