Trama
Signoria di Firenze, 1474. Lo chiamano già “il Magnifico”. Splendido mecenate, Lorenzo de’Medici che accoglie nelle sue dimore il fior fiore dell’arte e della letteratura, è l’unica voce di equilibrio politico nell’Italia del suo tempo. Fama che scatena l’invidia della nobile famiglia fiorentina di Jacopo Pazzi mentre Papa Sisto IV e suo nipote Riario, Ferrante d’Aragona e Federico d’Urbino lo temono e lo odiano.
In un clima di feste ed intrighi arriva a Firenze Vanna de’Bardi, giovane orfana alla quale Lorenzo dona un titolo nobiliare e la sua protezione. Dama di compagnia di Simonetta Cattaneo Vespucci, diventa depositaria del segreto d’amore tra la donna più bella della Signoria e Giuliano de’Medici e destinataria di un diamante dal valore inestimabile appartenuto al Duca di Borgogna. La sua vita verrà così turbata dalle mire di Matteo, affascinante e violento nipote di Clarice Orsini e dalle pene d’amore per il bel cavaliere d’Asburgo, Guido Montefiori. Le gesta di un’infinita serie di personaggi escono dalle pagine dei libri di storia per intrecciarsi con la vicenda di Vanna de’Bardi, che è quella dei giorni più oscuri di Lorenzo e della Congiura dei Pazzi.
Recensione
Siamo nella Firenze del Magnifico, più precisamente nel periodo in cui si sta per abbattere la congiura dei Pazzi e alleati su Lorenzo de Medici.
Ma prima che avvenga il peggio Lorenzo accoglie sotto la propria ala protettrice la giovane Vanna de’ Bardi concedendole anche il titolo di duchessa e ciò comportava una dote importante e alcuni possedimenti. Inoltre, Vanna che arriva orfana a Firenze, riceve un dono inaspettato da parte di un amico di suo padre venuto a mancare in battaglia. Il dono è una pietra preziosa dalla rara bellezza. Tutto questo in un certo qual senso si ritorcerà contro Vanna stessa nel momento in cui Matteo Orsini, non che nipote di Clarice Orsini moglie di Lorenzo, verrà a conoscenza del patrimonio dell’ex orfana e dama di compagnia di Madonna Simonetta Vespucci.
Matteo Orsini è un giovane molto attraente ma la sua bellezza è pari in senso negativo alla sua crudeltà. È invaghito di Vanna sì per la sua bellezza e bontà d’animo ma soprattutto ne è ossessionato proprio per l’attuale prestigio della giovane peccato che lei è già stata promessa a Guido, un valoroso cavaliere arruolato nelle truppe degli Asburgo. L’ossessione del giovane principe Orsini lo porterà a compiere atti indicibili che si concluderanno (per fortuna) nel momento stesso in cui avrà atto la congiura contro uno dei fratelli de’ Medici. Una congiura nella quale, come già sappiamo, perderà la vita il povero Giuliano de’ Medici e numerosi alleati della famiglia più amata in tutta Firenze e non solo.
Come avrete potuto notare dalla mia (spero) breve sintesi l’autrice intreccia perfettamente, a mio modesto parere, le vicende di Vanna de’ Bardi a quelle di Lorenzo de’ Medici chiamato anche IL MAGNIFICO inoltre, inserisce nella narrazione la leggenda di una delle pietre più misteriose della storia inizialmente tagliata per il Duca di Borgogna. La pietra in questione viene nominata, nel libro di Marina Colacchi Simone, “Fiorentine” proprio da Matteo Orsini.
Non posso che fare complimenti all’autrice per la bravura che ha avuto nell’incasellare questi tre scenari come se fossero pezzi di un puzzle. Mi è piaciuto molto lo stile vivo, molto realistico; la capacità narrativa dell’autrice fa sentire il lettore come se stesse vivendo in prima persona quanto narrato tra le pagine del libro. Il periodo storico è tra i più belli, di certo il mio preferito così come lo è l’ambientazione e chi meglio di voi sa quanto io amo Firenze.
Non ho da fare alcun tipo di appunto se non che, forse…e dico forse (prendete ciò che sto per dire con le pinze…) avrei voluto la storia di Vanna più incisiva e protagonista. Dico questo solo perché a volte mi dimenticavo di lei tanto ero concentrata sul capire i dettagli del racconto della storia del Magnifico. Ora, a proposito di dettagli, mi è tornato in mente che in “Fiorentine – la pupilla del Magnifico” sono venuti fuori dei dettagli che ad esempio nel libro di Matteo Sturkul mancavano. Questo ovviamente non vuole essere una critica per uno o un elogio per l’altro, semplicemente ci tenevo a farvi capire come ogni autore può liberamente decidere quali dettagli storici utilizzare per rendere la propria storia più o meno accattivante o per la sola e semplice necessità letteraria. Come ho già avuto modo di dire e ribadire, l’unica cosa che conta è non collocare gli unicorni in un contesto in cui non c’entrano niente hahaha…
In ultimo, ma non per importanza, mi soffermerei un attimo in più sulla caratterizzazione dei personaggi dato che l’autrice ne introduce alcuni nuovi rispetto a quelli che magari ci siamo già abituati a conoscere come Clarice, Lorenzo o i Pazzi. Ecco vedete, era proprio per questo che forse avrei voluto un approfondimento sulla vita di Vanna, che il libro fosse più incentrato su di lei anche se non so se mi sarebbe piaciuto di più, di meno oppure in ugual misura…di fatto non ne sono nemmeno io stessa convinta per questo vi dicevo (caspita se sono ripetitiva, perdonatemi se potete) di prendere questo mio appunto con le pinze.
Tornando ai personaggi reali, secondari nella storia ma quasi protagonisti assoluti nel libro possiamo tranquillamente parlare di:
Matteo Orsini – bello, sciupafemmine (si può dire?), seduttore (che suona forse meglio hahaha), amante della bella vita. Un uomo convinto di potere prendere ciò che più gli aggrada solo perché lui è un principe (piccino, piccino) Orsini. Su di lui l’autrice ha fatto un lavoro sull’aspetto caratteriale e psicologico notevole. Mi è piaciuto tanto proprio perché ho potuto odiarlo. Lui è un personaggio che può essere interessante analizzare nel profondo dato questo suo rapporto un po’ contraddittorio con le donne. Da una parte ne è un amante mente d’altra parte le tratta come oggetti, sue schiave.
Vanna de Bardi – ad esempio non sono riuscita ad inquadrarla perfettamente. Ci viene presentata come un’orfana, una ragazza dolce che ha sicuramente sofferto molto nella tenera età ma poi arriva un certo momento in cui tira fuori una forza mentale notevole, quasi disarmante. È un aspetto molto gradito di un personaggio femminile ma è come se le mancasse qualcosa, la vedo ancora un po’di sfocata.
D’accordo, non mi dilungo oltre. Ciò che mi premeva farvi sapere e conoscere in merito a “Fiorentine – la pupilla del magnifico” l’ho espresso ora non mi resta altro che invitarvi a leggerlo che voi siate o meno amanti di romanzi storici come me 🥰
Voto ❤❤❤❤
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