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Biodegradabile di Giorgio Zordan


Descrizione “I suoi piedi duri e tesi calpestavano nudi la spiaggia limpida. Guardava il mare sporcato dalla schiuma bianca, a tratti gialla. Le onde lente sovrastavano l’orizzonte velocizzando il sole che dietro stava tramontando”. Una famiglia di contadini vive totalmente immersa nella natura immedesimandosi in essa, valorizzando le materie prime, senza danneggiare l’ecosistema. Maria, Piero e Lia sono veramente esistiti così come la loro vita, sicuramente difficile, ma sana e genuina. Ognuno di noi può “rubare” qualcosa da questa storia, potremo rendere il nostro Pianeta migliore. Giorgio Zordan, nato nel 2002 a Viterbo, vive i primi anni di vita nel casolare di famiglia nel piccolo borgo di Vitorchiano. Quando aveva sei anni la famiglia si trasferisce nel podere paterno nelle campagne pontine di Sabaudia. Oggi vive a Roma e frequenta l’ultimo anno del Liceo Scientifico. Recensione

Gli alberi condomini. Gli uccelli i coinquilini. Spianano da là su Ciò che navigava laggiù Loro, fermi sulle torri Giù, un corri corri! […]

Voglio iniziare questa recensione specificando che non si tratta assolutamente di un libro nato per cavalcare un onda letteraria o sociale. È un libro molto semplice nella sua forma e sostanza, a tratti poetico, riflessivo, astratto, utopico. Ha lo scopo non di denunciare ma di mostrare. Mostra come è possibile vivere una vita semplice ma allo stesso tempo unica e meravigliosa. Il fatto straordinario è che è stato un ragazzo giovanissimo a scriverne il contenuto e lo ha fatto con una consapevolezza di sé stesso, della vita e della società che lo circonda che, personalmente, pensavo impossibile per un ragazzo così giovane. Questo libro è l’ennesima dimostrazione per tutti noi che i giovani di oggi, i millennials o la generazione Z come piace a molti chiamarla, hanno una coscienza più forte del fatto che il futuro sarà loro e GIUSTAMENTE non vogliono aspettare all’infinito per poi ritrovarsi un mondo irreparabile.

Sembra che non vivessero nello stesso mondo delle altre persone, affogavano nella natura. Con la testa al di fuori vedevano il mondo cambiare e sporcarsi. In totale sintonia con tutto lo rispettavano. Qualsiasi gesto compiessero era muto, pulito. Andavano a tempo con il meteo e rispettavano le stelle.

Ma parlando del libro in sé, della sua sostanza, trama…dunque, Giorgio Zordan ci introduce nella vita di una famiglia che vive in campagna sfruttando ciò che la natura concede loro. Maria, Piero e la piccola Lia conducono una vita semplice costruendo tutto ciò che potrebbe servirgli nella quotidianità utilizzando materiale di recupero. Maria in particolare prepara anche i saponi da sola utilizzando prodotti naturali che raccoglie lei stessa. La loro vita per la maggior parte di noi potrà sembrare priva di comfort e ricca di sacrificio fisico e psicologico ed è vero…non è facile cambiare il proprio stile di vita radicalmente da un momento all’altro ma lo si può fare a piccoli passi iniziando, ad esempio, a godere delle cose semplici e piccole come ci insegna la nostra famiglia di “Biodegradabile”. Per quanto riguarda la forma del libro confesso che è apprezzabile il fatto stesso di unire la poesia alla storia. Dei tre protagonisti e se solo l’autore avesse voluto questa storia (la vita di Piero, Maria e Lia) poteva diventare veramente un libro importante…attenzione non sto dicendo che non lo sia, lo è per il suo contenuto e messaggio ma poteva essere ancora di più dandogli la giusta forma. In poche parole avrei voluto leggere di più della vita dei tre protagonisti, riuscire ad entrare di più nella loro quotidianità, empatizzare con loro. Il libro così breve non mi ha dato il tempo di immedesimarmi o di cercare di immaginare me stessa nei panni dei protagonisti.

La parte poetica del libro è molto bella per questo mi sento di consigliare all’autore di concentrarsi su queste e provare a scrivere filastrocche per bambini trasmettendo i suoi valori sull’ambiente perché potrebbe essere un iniziativa e un lavoro di vero valore. Dico questo perché ho apprezzato molto la parte in cui Maria racconta a Lia la storia degli angioletti (l’autore e chi ha letto il libro sa di cosa parlo)

Cercando di non restare ombre tagliavano il male dell’uomo con rispetto. Se non crediamo noi, se non la rispettiamo noi, sarà lei stessa a distruggerci. Flette i nostri fragili destini che un giorno cadranno nella ballata del male sotto la luce fredda della luna.

Tirando le somme, vi invito caldamente a leggere “Biodegradabile” perché vi permetterà di riflettere su molti aspetti della vita che diamo per scontati e su quanto, spesso rendiamo a dare importanza alle cose sbagliate. Voto ✔️✔️✔️



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